giovedì 29 marzo 2012

Non son mai contenta

Avete mai la sensazione di avere già fatto tutto? Di avere già vissuto tutte le vite possibili? E di avere già detto le battute più belle e passato le serate migliori? O tipo di avere fatto più lavori di quelli che avrebbero potuto fare in una vita 10 persone diverse vissute in periodi normali? 

Traslando, ho già visto tutte le serie davvero belle? Per esempio, una volta visto tutto Doctor Who, vale ancora la pena perdere le ore davanti al computer sperando che qualcosa gli si avvicini anche solo lontanamente? 
Boh. Anche chissenefrega, perché comunque non abbiamo molta scelta. E in quest'epoca di fuffa sempre meglio annullarsi il cervello davanti a Mad Men, piuttosto che fissare le crepe nel muro. 

Intanto, trailer superfigo della settima stagione del Dottore.



A proposito di Mad Men, non sarà il Dottore, sarà una serie iper-sofisticata e tutta di messa in scena e dialoghi taglienti, però la premiere della quinta stagione è un piacere per le sinapsi. Sullo sfondo ho visto chiaramente uno striscione che diceva “Ehi, questa è una serie intelligente per gente intelligente” firmato “Gli Autori” e non ho potuto fare a meno di annuire. Certo, l'immagine di me in pigiama in pieno pomeriggio, sul divano con una birra sminuiva un po' il messaggio, ma ormai ho accettato con un certo sollievo di non essere più “giovane e dinamica” come ti vorrebbero i selezionatori del personale. Che a pensarci è pure un buon metodo di scrematura: se scrivessero “cerchiamo persone non più tanto giovani, svogliate e disilluse con poca voglia di sbattersi ancora” sarebbero probabilmente sommersi dai curriculum (no, davvero, mi rifiuto di scrivere curricula e poi tanto a incazzarsi per chi non sa il latino o i congiuntivi è rimasto solo Augias). 



Touch 
“Eh ma 24 era più figo”, tratto da “Il commento medio su questa serie, dovuto al fatto che il protagonista è Kiefer Sutherland”. 
Ecco no, Touch non è 24 e finora non è neanche una bella serie. C'è Kiefer (no, non lo chiamo Jack Bauer, smettetela) che fa il padre vedovo di un bambino autistico che non parla e non vuole essere toccato. Però il ragazzino passa le giornate a scrivere numeri su un quadernetto e invece di dare una mano e fornire quelli del lotto, tira fuori numeri di telefono. Nel frattempo in India qualcuno picchia qualcun'altro, in Iraq scoppiano bombe, un tipo perde l'aereo, un altro rovescia le ceneri del padre e due prostitute quindicenni giapponesi urlano fastidiosamente. E alla fine è tutto collegato. Perché ci sono i gradi di separazione e robe simili. Questo è Touch. Sostanzialmente un insieme di cose già viste. C'è Numbers, c'è il film Crash, c'è il dramma famigliare. Ma soprattutto c'è noia e sguardi intensi, due elementi sempre strettamente collegati. Però poi magari è come Fringe e diventa figo. 



A proposito di Fringe 
L'avevo già previsto qui, che sarei arrivata a smentirmi. 
Perché la terza stagione di Fringe è fighissima. 











GCB 
Allora, c'è Brook McQueen di Popular che torna a Dallas, sua città natale, dopo esser rimasta vedova e con 2 figli a carico. No, ma non è un dramma eh. Fa ridere. 
Dovrei dire dire di più? Magari accennare un minimo di trama o riflessione? No, davvero, cheppalle. Dico solo che se vi perdete questa premiere non succede niente. Poi se diventa bello come Fringe (oddiooo quanto è figo Fringe) ce ne accorgeremo e lo recupereremo (sì, sì, come con Fringe). 


Random
Poi ho visto anche 6Degrees, serie irlandese su un gruppo di ventenni che vivono in un dormitorio e probabilmente faranno cose e vedranno gente e Laid, serie australiana su una tizia che scopre che i suoi ex stanno morendo o son morti e forse è colpa sua. 
Giudizio: niente di che.

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