sabato 10 settembre 2011

Lo scrittore è solo un tizio che mette delle parole in fila

Spesso mi sento dire “sai ho letto il tuo blog. Apprezzo il tuo stile” e io subito dico “ah grazie”, che in fondo son cose che le persone ti dicono ma che nel 90 per cento dei casi nemmeno son mai vere. In fondo sarebbe bello se la gente discutesse davvero con te su quello scrivi, ti dicesse son d'accordo, non son d'accordo. I complimenti così son davvero sopravvalutati. E poi mi son messa a pensare al concetto di stile. Perché non mi sembra di avere uno stile. Credo che si capisca che scrivo a caso. E poi, no, grazie. Lo stile è il male. Io non voglio avere uno stile. Lo stile è qualcosa che ti incatena. Qualcosa che la gente pretende che tu abbia perché se uno si mette lì e scrive random, la gente perde il controllo. Ti dice cose come “eh ma devi trovare un tuo stile”, “eh ma l'altra volta facevi ridere, oggi mi hai fatto piangere, non ho capito il tuo stile”, “hai un po' lo stile di...” e fa seguire un nome a caso che di solito non centra niente ma è un tentativo estremo di farti rientrare in un genere, un gruppo, qualcosa di riconoscibile. Stile è una brutta parola: si potrebbe parlare di voce  e già si andrebbe meglio. Perché la parola stile in sé rimanda a qualcosa di positivo, di pulito, di famigliarmente cool e non so perché ma tutta questa roba non mi piace. In anni di tentativi autoriali una cosa l'ho capita: sti cazzi. Lo sapete cos'è importante? Non è far ridere o far piangere o far riflettere o donare verità o asserire di non avere nessuna verità da donare o infilare delle belle frasi da riutilizzare negli status di facebook. L'importante è la storia. No matter what. Quindi, sinceramente, sia che abbiate nel cassetto 700 pagine di romanzo di formazione, o il saggio in cui dimostrate scientificamente che l'11 settembre è stato colpa degli alieni o un tentativo di romanzo erotico perché una volta vi hanno detto che ve li pubblicano facile e che si guadagna o un blog sulle serie tv, beh, sostanzialmente SCRIVETE QUELLO CHE VI PARE E COME VI PARE senza troppe menate. E se vi divertite mentre lo fate è molto probabile che si divertirà anche il lettore. E lo stile non esiste. Lo scrittore è solo un tizio che mette delle parole in fila e finisce per creare dei mondi, alcune volte dei mondi davvero bellissimi. E se state pensando di spendere tutti i vostri risparmi per fare quel corso di scrittura creativa di cui parlano tutti, beh, posso dirlo? Lasciate perdere. Prendete i vostri soldi e fatevi un viaggio, spendeteli in alcolici, al cinema, comprate libri, andate ai concerti, compratevi il cofanetto di West Wing. Perché vi possono pure dire che vi insegneranno a migliorare il vostro fottutissimo stile, ma non potranno mai e poi mai insegnarvi a immaginare delle storie o a guardare la vita dalla prospettiva degli scrittori. Quello lo sapete fare già e godetevelo, perché è un priviliegio per pochi, che molti son convinti di avere ma non hanno e allora sopperiscono imparando a memoria un atteggiamento. E dico anche un'altra cosa: frequentate molto di più le persone che sbagliano rispetto a quelle che le azzeccano tutte. Magari non sembra, ma alla fine, son loro le più interessanti. Oh poi se non siete d'accordo siete liberi di venirmi a picchiare forte sulla testa usando la vostra copia della Solitudine dei numeri primi. E siccome Stile No, ma fuffa nemmeno, siamo sempre su un blog che parla di tv, quindi
RAPIDO SGUARDO ALLE SERIE CHE STANNO PER RICOMINCIARE E CHE CI AVEVANO LASCIATO DEMMERDA LA STAGIONE SCORSA
The Good Wife: abbiamo mollato Alicia e Will a limonare duro in ascensore. Tipo il momento più atteso ever e ora potremo finalmente scoprire com'è andata a finire e come la gestiranno. The Good Wife è la premiere che più attendo in assoluto.
Supernatural: ecco la premiere di cui farei a meno. No vabbè, io a Dean e Sam voglio un bene sincero, però la stagione scorsa faceva schifo. Siamo davvero pronti per soffrire vedendo maltrattare una delle serie più belle della storia? È un po' quello che dicevo a inizio post: per mantenere a tutti i costi “uno stile” hanno mandato a puttane la storia.
How I met your mother: dai che a sto giro di sicuro sapremo chi è la madre... state sbadigliando? Pur'io. Son solidale coi poveri figli di Ted che da anni son bloccati sul divano costretti a sentire nel dettaglio le avventure sessuali del loro padre. E poi, questa sarà la stagione del matrimonio di Barney. Devo dire altro?
The Big Bang Theory: non fa più ridere da un po', però vale la pena perdere venti minuti settimanali solo per Sheldon.
The Vampire Diaries: non mi ricordo più niente. Ah no, finiva con una scena creepyssima... tipo Stefan che passava al lato oscuro insieme a quel figo di Klaus. Beh dai, un po' di hype c'è. Per Klaus ovvio, Stefan per quel che mi riguarda può pure andare a fare il commesso vampiro all'Esselunga, non otterrà mai la mia attenzione.
Misfits: non c'è Nathan. Non c'è Nathan. Non c'è Nathan.
Community: hanno già preso per il culo qualsiasi cosa. Probabilmente in questa stagione prenderanno per il culo il fatto di avere preso per il culo qualsiasi cosa.
Per il Lulz
Ovviamente settembre è anche sinonimo di nuovi pilot, e da quello che ho letto in giro quest'anno ce ne sono qualche zilione e alcuni son davvero molto interessanti. Tipo Person of Interest, (l'ennesima) nuova creatura di JJ Abrams con il Ben Linus  di Lost protagonista. Oppure The Playboy Club e Pan Am che hanno scritto in faccia un “siamo i nuovi Mad Men” grosso così. O The Secret Circle, teenegerata a tema magico della CW o finalmente il ritorno sul piccolo schermo di Sarah Michelle Gellar, in una roba che sembra una cazzata ma vabbè, lei è sempre la migliore di tutte. Ah poi è già iniziato ma ancora lo devo vedere la serie con Zooey Deschanel, New Girl, che sulla carta sembra l'ennesima sit-com senza risate sulla storia di amici che vivono insieme il cui unico punto di interesse pare proprio il fatto di essere “la serie con Zooey Deschanel”.

4 commenti:

  1. lo sai che ti amo. ancor più perchè alla fine sei incazzata con Giordano almeno quanto me.
    però non dire che non è importante scrivere romanzi con frasi da inserire su facebook perchè se noi ascoltiamo vasco brondi è solo per questo

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  2. voglio scrivere un romanzo come se fosse una canzone di vasco brondi: ogni frase uno status di facebook. o forse basterebbe registrare un paio di serate nostre.
    e, rimanendo in tema serate nostre, paolo giordano è decisamente una tavola calda

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  3. Grazie per le segnalazioni. Aggiungerei "American Horror Story" di Ryan Murphy (inutile dire chi è Ryan Murphy). Sembra interessante...

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  4. ohi! com'era venezia allora? ovviamente quando mi hai scritto ero senza soldi nel cel e lontana da internet.
    sì ne ho saltate un sacco. anche terra nova pare non sarà male. ci son i dinosauri. mai più senza.

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