giovedì 25 agosto 2011

Torchwood - stagioni 1 - 2 - 3

Recuperare una serie tutta di fila è un'esperienza diversissima dal seguirla in pari con la programmazione, vedendo un episodio a settimana. Non si ha il tempo di metabolizzare niente e i cliff si annullano, per cui più che l'ansia da cosa succederà, c'è l'ansia da oh mio dio quanto è cambiato quel personaggio in soli 5 episodi oppure, peggio, non posso credere che tizio sia morto se solo 17 episodi fa l'avevo dichiarato il mio preferito (quando 17 episodi significa all'incirca stamattina). E poi succede anche un'altra cosa: ti affezioni ai personaggi come se fossero amici tuoi, anche perché in effetti vedi più loro dei tuoi amici veri. Questa premessa un po' triste è perché non so bene cosa dire su Torchwood, serie recuperata e vista TUTTA in una settimana (vabbé son inglesi, il numero di episodi a stagione è irrisorio). Torchwood, nella sua assoluta semplicità, è una serie complessissima, piena di difetti ma anche di pregi assoluti. Innanzitutto è uno spin-off e gli spin-off non hanno mai vita facile, perché inevitabilmente, per quanto cerchino di staccarsene, uno non può fare a meno di far paragoni con la serie madre. Poi, se come in questo caso la serie madre è La Serie per eccellenza le cose si fanno più difficili. Insomma Torchwood aveva addosso una responsabilità non da poco e soprattutto, è inevitabile, ma ogni volta che le cose si mettevano male io pensavo “ma tipo chiamare il Dottore? Persino quell'inutile essere che risponde al nome di Martha Jones ha il numero di telefono del Tardis”. Poi, uno spin-off dovrebbe stare in piedi da solo. Ok, ipotizziamo una scenario davvero improbabile però possibile: uno inizia a guardare Torchwood, senza avere la più pallida idea di cosa sia e chi sia il Doctor Who. Ecco, non è che non capisce, però gli rimarranno dei dubbi atroci (e se è furbo va a colmarseli), perché per la vecchia regola del cinema “se faccio vedere una pistola nel primo tempo, nel secondo tempo quella pistola sparerà”, allora se tu fai vedere spesso, spessissimo, una mano mozzata dentro a una teca di vetro e fai addirittura vedere il protagonista che la difende come se fosse l'unica cosa che conta, allora io alla fine voglio sapere di chi è quella dannata mano. E invece, alla fine della prima stagione, si sente solo uno strano rumore e vedo il protagonista agguantare la mano e sparire. Stagione successiva: tutto ricomincia come niente fosse. Alla domanda dove sei stato lui risponde “a salvare il mondo”. Ora, andateglielo a spiegare allo spettatore che non sa niente del Doctor Who che quella mano appartiene al Dottore (staccatagli e subito ricresciuta data rigenerazione appena avvenuta in Doctor Who 2005, 2 stagione) e che quel suono è il freno a mano del Tardis che è atterrato a Cardiff per la solita ricarica di energia e che Jack gli riporta la mano, trovandosi a finire la terza stagione del Dottore, in piena battaglia contro il The Master che prende per un anno il controllo del mondo, poi però il Dottore si riprende, annienta il nemico e riavvolge il tempo come se niente fosse successo. No, spiegateglielo.
Ok, chissenefrega, uno ci arriva lo stesso e lo so che sono pippe mie e solo mie. Il fatto però è che credo che uno spin-off debba stare in piedi da solo sì, però è anche figlio di qualcos'altro e quel qualcos'altro è dannatamente importante e non va mai dimenticato. Bisogna in qualche modo contestualizzare e dare un senso e in questo caso gli autori avrebbero dovuto chiedersi “ma perché vogliamo raccontare la storia di Jack Harkness quando non è con il Dottore?” e partire da lì. Ecco, nella prima stagione di Torchwood non lo fanno e anzi, è evidente, adottano un po' l'atteggiamento facciamo finta di niente, che prima o poi si dimenticheranno che questo è uno spin-off del Doctor Who.
Altro punto: Doctor Who è una serie per bambini. Che poi Moffat ormai se ne freghi è una di quelle cose per cui avrà la nostra stima imperitura, però il Dottore nasce come storia per tutti. Quindi niente parolacce, sesso, splatter. Torchwood nasce come risposta adulta al Doctor Who, quindi di parolacce sesso e splatter nella prima stagione ce n'è da vendere. E la natura diciamo libertina di Jack Harkness ha fatto sì che un po' tutti i personaggi alla fine non si formalizzassero nelle etichette di etero o gay, ma si dedicassero a una pansessualità che corrisponde a una sorta di tutti con tutti (alieni compresi). Ma chi siamo noi per giudicare? Nessuno, però c'è da dire che l'unico obiettivo della prima stagione è dimostrare che Ehi, non siamo mica il Doctor Who, possiamo dire Fuck quanto ci pare. Nella seconda stagione, in cui si cerca di costruire una storyline e di approfondire davvero i personaggi, questa ricerca della trasgressione a priori si perde e la serie ci guadagna un sacco.
Detto questo, posso affermare con certezza che sia che siate fan del Dottore sia che non lo siate (siete delle persone tristi), Torchwood va visto. Non tanto per la prima imperfetta stagione, o la seconda che fa il suo lavoro e confeziona alcuni episodi davvero impeccabili.
No, il meglio arriva con la terza, Torchwood Children of Earth.
Parlare di stagione non è appropriato. Questi sono stati 5 episodi speciali da un'ora, andati in onda sulla BBC per una settimana, tutti di fila. Infatti i titoli sono Day One, Day Two ecc... e anche perché l'azione si svolge in 5 giorni. Insomma, 5 ore di pura coolness, battute memorabili, hype continuo, tensione, passione, dramma, casini. Certe scene all'interno di Thames House col primo ministro e i consiglieri sembravano scritte da Sorkin. E il finale è qualcosa di straziante. Non c'è buonismo né un filo di retorica, anzi, a un certo punto, la scelta finale di Jack è talmente stronza che vorresti che un po' di retorica saltasse fuori per risolvere tutto. E poi c'è Gwen, che dice questo e io ho avuto un brivido e ho pensato ecco, sono dialoghi come questo che servivano nella prima stagione:
There’s one thing I always meant to ask Jack, back in the old days. I wanted to know about that Doctor of his. The man that appears out of nowhere and saves the world, except sometimes he doesn’t. All those times in history and there was no sign of him. I wanted to know why not. But I don’t need to ask anymore. I know the answer now. Sometimes the Doctor must look at this planet and turn away in shame.”
Grandi applausi
Ah, il grande pericolo di Children of Earth sono gli alieni e non è un grande spoiler dirlo. Comunque, io per tutto il tempo ho temuto una cosa: quando questo alieno bastardissimo compare e si vede solo una fitta nebbia e tutti che si avvicinano per capire cosa c'è lì dietro e gli fanno domande e lui niente... ecco io a quel punto ho pensato “no, ti prego, va bene tutto, ma se adesso la nebbia si dirada e compare un fottuto Dalek che dice e-x-s-t-e-r-m-i-n-a-t-e spengo e non lo guardo più”. Tranquilli i Dalek in Torchwood non ci sono. Però c'è un Cyberman nella prima stagione, protagonista di una delle puntate più cazzone della storia della TV.
Postilla: Torchwood esiste ancora e lotta con noi... è attualmente in onda una quarta stagione con ambientazione e produzione americana. Ma a un occhio più attento (ma pure a quello non attento) non si tratta di Torchwood. È una qualsiasi serie catastrofica estiva, una roba alla The Event per non dire Flashforward, in cui per caso ci sono due personaggi che una volta erano i protagonisti di una serie inglese bella, spin-off di una serie inglese eccelsa. Insomma, il nuovo Torchwood fa cagare. Se non lo seguite non mi offendo.

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