lunedì 28 marzo 2011

Randomness 2

Un po' di cose a caso. Ah, attenzione le stronzate che scrivo contengono SPOILER!
Grande tragedia sul fronte Being Human. E' morto Mitchell. L'ha ucciso George, realizzando effettivamente la profezia del wolf-shaped-bullet, anche se era falsa. La serie continuerà con il nuovo trio George, l'odiosa Nina e Annie. Non ho nient'altro da dire se non che mi riservo il diritto di non guardare Being Human l'anno prossimo. Maledetto Peter Jackson.
The Chicago Code ha un concept che se io non fossi una che si è imposta di guardare tutti i pilot PER FORZA, non mi ci sarei neanche avvicinata: poliziotti di Chicago che combattono dall'interno la corruzione della polizia... cheppalle. E invece NO! E' molto molto figo. Non anticipo, perché è una serie bella da scoprire, dico solo che prima di vederla pensavo che le voci fuori campo fossero assolutamente lame e invece... ah la protagonista è Jennifer Beals, quella di Flashdance. E la sigla l'ha scritta e la canta Billy Corgan, quello di Super Vicki degli Smashing Pumpkins.
The Middle lo guardo solo io. Come stile ricorda un po' (non solo nel titolo) Malcolm in The Middle, e tutti quei telefilm del pomeriggio di Italia Uno che guardavamo facendo merenda dopo scuola. Infatti è molto carino, ironico e i personaggi sono strani come solo quelli della provincia americana possono essere. Al centro delle vicende c'è Frankie, madre sclerata di 3 figli (Alex, adolescente che vive in mutande, Sue l'imbranata un po' stupida e Brick, il piccolo genio asociale per scelta) e suo marito Mike (per lui basti dire che era l'inserviente di Scrubs). Le storie son sempre intelligenti e a volte ci son davvero delle trovate geniali.
E' appena terminata la seconda stagione e se non avete niente da fare questa primavera, riprendetela prima della terza che inizierà a giugno. White Collar partiva come una serie diciamo procedurale: episodi conclusivi, casi della settimana. In effetti sì, c'è anche quest'aspetto, ma insieme a un'ottima trama orizzontale. La forza di questa serie rimangono comunque i suoi personaggi e su tutti l'impareggiabile, incommensurabile, l'uomo a cui qualunque maschio dovrebbe assomigliare, il più grande truffatore di tutti i tempi, l'unico che riesce a portare così il cappello, Neal Caffrey. Poi, la puntata in cui rifanno Ocean's Eleven è davvero figa.
The Vampire Diaries è partito malissimo. D'altronde le premesse erano chiare, dopo il successo planetario di Twilight gli autori volevano semplicemente riprodurre la stessa storia pure sul piccolo schermo: vampiro ama lei, lei ama vampiro e invece del lupo mannaro, a opporsi è un altro vampiro, fratello del primo. Punto. All'inizio in The Vampire Diaries non c'era nient'altro, non c'erano neanche i diari dichiarati nel titolo. Poi chissà cos'è successo, forse gli sceneggiatori ci han preso gusto, o si son ricordati di avere una dignità e così hanno iniziato a delineare una vera e propria trama. Soprannaturalmente interessante pure nella mitologia vampiresca, con alcuni personaggi non male e storie che prendono. E addirittura avrei voluto avere già l'episodio successivo quando ne finivo uno. Quindi, insomma, io la consiglio. Ovviamente, se non vi piace il genere lasciate stare.
 L'ho già detto che Mitchell è morto vero?

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