Ci sono serie tv che ti conquistano fin dal pilota. Guardi quei primi 40 minuti e pensi che non ne potrai più fare a meno, pensi "ne voglio ancora".
Ecco. Rubicon non appartiene decisamente a questa categoria.
Il primo episodio scorre un po' noiosamente tra inquadrature perfette, atmosfere da film spionistici anni '70, recitazione dosata, dialoghi zero. E lo spettatore, tra uno sbadiglio e l'altro continua a guardare perché c'è, in effetti, lontana, la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di buono, ma il difetto è che è tutto così perfettino da sembrare quasi snob. E allo stesso modo scorrono i successivi 3 o 4 episodi, lenti, ma che più lenti non si può.
Ora, io, a quel punto, della trama spionistica di Rubicon non ci avevo capito niente. Mi piaceva l'atmosfera un po' datata, la polvere, gli interni marroni, la carta gialla e le matite. Rubicon è questo: oggettistica in disuso. Abituata come sono a sorbirmi serie con spie super accessoriate e cariche di gadget ipertecnologici, per una volta trovarmi di fronte alla realtà delle cose e cioè "analisti che parlano di numeri in una stanza e non usano un computer che sia uno" mi affascinava non poco. E così ho dato fiducia a questa storia anche se faticavo a capirne i meccanismi e ogni episodio sembrava durare un'eternità.E poi è successo.
Ecco, ci sono serie che ti piacciono subito e poi magari ti stufano lungo andare perché non evolvono di un millimetro. E poi ci sono serie che partono un po' nebbiose, non sai se ti piacciono, ogni settimana sei a un passo dal mollarle e poi BAM.
Esplodono. Rubicon è diventata nel corso dei suoi 13 episodi una serie davvero bella e ci è riuscita perché si è presa tutto il tempo necessario per costruire personaggi a 360gradi, incastrare storyline e alla fine pure ad appassionare. Infilandoci anche parecchia, sana, intelligente critica sociale e politica.
Il punto è che molti prodotti non superano lo scoglio dell'audience. In America funziona così: mandano il pilota e se va male, beh è quasi certo che la serie venga cancellata e addio. Ad alcune danno la possibilità della prima stagione (dipende se gli episodi sono già stati effettivamente girati), altre invece muoiono lì. E allora viene da chiedersi, quante serie come Rubicon ci siamo persi? Perché di alcune possiamo sospettare che sarebbero diventate ottime, ma le altre? Quelle che partono con un basso share e vengono subito etichettate come troppo "difficili" per lo spettatore medio? Domanda aperta e senza risposta.
Nel frattempo, io propongo un disegno di legge: date il tempo agli sceneggiatori di sviluppare. Insomma: fateli lavorare, fateli scrivere quello che gli pare senza pensare all'audience, ai soldi, alla pubblicità, a tutto quello che di solito rovina un prodotto. E se se ne vengono fuori con una cosa che sembra troppo complessa, fate un bel respiro e mettetevi in testa che il pubblico va educato. Come disse una volta un genio: "My standard for verisimilitude is simple and I came to it when I started to write prose narrative: fuck the average reader."
Appunto. Invece di dare per scontato che lo spettatore sia per forza di cose un cretino a cui le cose vanno ripetute e ridette e spiegate, diamogli fiducia e puntiamo in alto. Come ha fatto Rubicon.
Fuck the average stories.
Annina!
RispondiEliminaFinalmente possiamo di nuovo sproloquiare insieme di serie tv!
per quanto riguarda la tua critica... mi trovi ovviamente, assolutamente, completamente d'accordo. Rubicon è finito alla dodicesima puntata. Punto. Quella roba assurda che è la tredicesima sembra una specie di "cosa sarebbe rubicon in mano a uno che non sa sceneggiare e a uno che non sa fare il regista".
Andy era un personaggio fantastico! Mi piaceva che fosse una normale, la vicina spigliata e simpatica con cui avere una relazione... come hanno fatto notare proprio su serialmente, l'inizio della storia tra lei e Will (lui che si presenta a casa sua a mezzanotte praticamente dicendo "sono uno dell'intelligence, il mio appartamento è sorvegliato, posso nascondermi qui da te? ho portato un pomodoro") sarebbe uno stupendo inizio per una commedia romantica/brillante... e me la sono immaginata con un'unica location... la storia di una notte di appostamento alla finestra tra due vicini di casa sconosciuti. ecco, è proprio questo che mi piace di rubicon: sforna perle meravigliose quando meno te lo aspetti. peccato davvero per questo finale.
la seconda stagione è stata confermata cmq, l'ho letto da qualche parte e mi sembrava una fonte attendibile!
Tesoro, ma non trovi pace con i templates del blog eh?
RispondiEliminaDai, scrivo un altro fatto così commento :-)
Manchi.
Eh non riuscivo a decidermi e non me ne piaceva nessuno. Alla fine ha vinto questo... color marrone casa di Will. :)
RispondiElimina[...] Se non sapete cos’è o se vale la pena recuperarlo anche se l’hanno cancellato, leggete qui. Amc, shame on [...]
RispondiElimina[...] parlato di Rubicon qui e anche qui (sì lo so ho fatto un po’ di copia incolla, denunciatemi) e avevo espresso il [...]
RispondiElimina